venerdì 7 novembre 2008

LA CRISI FINANZIARIA: COME NON AFFRONTARLA

Tre famiglie su cinque ritengono che il proprio bilancio economico sia peggiorato nell'ultimo anno; a risentirne maggiormente della situazione economica negativa sono le famiglie più numerose del Centrosud. E' quanto emerge dal sondaggio sui consumi delle famiglie italiane realizzato dalla Gnresearch, sulla base di 500 interviste telefoniche ad altrettanti capifamiglia distribuiti su tutto il territorio nazionale. Dalla ricerca emerge che per far fronte all'aumento generalizzato dei prezzi più di 7 famiglie su 10 hanno ridotto i propri consumi rinunciando, in particolare, ad alcune tipologie di alimenti e a rinnovare il guardaroba. Il12% sembrerebbe aver modificato l'utilizzo dell'auto o dello scooter riducendo, quindi, il consumo della benzina.

L'istruzione sembra essere una spesa salvaguardata delle famiglie. Per quanto riguarda le spese mediche specialistiche non c'è stata una forte riduzione in quanto già 12 mesi prima il budget per queste spese era ridotto.

Infine , l'indagine rivela che la maggior parte delle famiglie, in caso di difficoltà, non avrebbe nessuna forma di imbarazzo a parlare con parenti e amici della necessità di accedere a eventuali aiuti economici per spese mediche specialistiche o addirittura per alimenti e bollette. Comunque, una famiglia su due dimostra un certo ottimismo: nonostante l'attuale quadro economico negativo e la crisi finanziaria in corso, nei prossimi 12 mesi pensano che le loro condizioni economiche rimangano invariate o miglioreranno.

Su questo argomento ho trovato un testo interessante scritto da Dante Nicola Faraoni:
http://www.unmondopossibile.net/articolo/art0087.htm

Come si può intuire chiaramente, dopo averlo letto, l'autore intende sottolineare le possibili soluzioni che sono state attuate da molti stati e che non sono servite a risolvere questo problema, ma tra queste intendo sottolineare la seguenti:

- I governi non devono cercare di avere " la botte e la moglie ubriaca", ovvero non non si deve dessare le classi più ricche e allo stesso tempo avere i conti pubblici a posto.
- Non cercare una ricrescita rapida e comunque duratoria nel tempo
- Smitzzare che la globalizzazione sia portatrice di benessere socioeconomico per tutti e che tutti possono competere sul mercato globale.

Infatti anch'io sono del parere che in una crisi di questo genere bisogna cercare di agire risolvendo i problemi gradualmente, un errore infatti può essere fatale perchè si rischierebbe di deteriorare la condizione attuale;inoltre penso che la globalizzazione non sia l'unica soluzione che può portare alla soluzione di questo problema, anzi può portare guai peggiori tra la variazione di costi della mano d'opera e utopie riguardo la soluzione di questi problemi.
E' inoltre giustissimo sottolineare che non tutti sono in grado di competere sul mercato globale, infatti non si può certo pretendere che una persona qualsiasi possa risolvere una situazione a cui nessuno sembra capace di porre rimedio.

Stefa

1 commento:

claudia ha detto...

Anche secondo me la globalizzazione non è uno delle soluzioni migliori. Per far fronte a questa crisi economica penso che ogni famiglia debba provvedere autonomamente a risanare il proprio bilancio, anche se il più delle volte si tratta di un' operazione molto complicata. Ogni persona infatti sa a cosa può ed è disposta a rinunciare e credo che debba puntare proprio su questo.
In generale penso dovremmo cercare di tagliare le spese inutili in favore di quelle più intelligenti come ad esempio l' istruzione dei propri figli e quelle per i beni di consumo primario.