lunedì 5 gennaio 2009

"POTTERMANIA": I RAGAZZI STUDIANO IL LATINO

Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sui poteri del giovane Harry Potter, ora dovrà arrendersi. Il piccolo mago nato dalla penna di J.K. Rowling è riuscito nel più difficile dei suoi incantesimi: risvegliare negli studenti americani l'amore per una lingua morta e bistrattata, il latino.
La notizia, pubblicata dal Sunday Telegraph, è sostenuta da dati inoppugnabili, che sanno di miracoloso, o, per l'appunto di magico. Nel 1985, i candidati all'esame nazionale di latino (valido per l'ingresso ai campus universitari), erano 53 mila. Quest'anno gli iscritti sono già 123 mila.
Addirittura, gli studenti tra gli 11 e i 14 anni, che fino a pochi anni fa nutrivano comprensibilmente uno scarso interesse per il latino, ora fanno a gara nello sceglierlo come "lingua staniera", al posto di francese e spagnolo.E tra gli insegnanti si è diffusa una nuova parola d'ordine: "effetto Potter".
Il segreto è nascosto nella prima pagina dei libri della Rowling, dove compare l'emblema della Scuola di Hogwarts, con il motto: Draco Dormiens Numquam Titillandus ("Mai sollecitare un drago che dorme"). Per continuare con gli incantesimi che Harry impara nelle aule di Hogwarts. Il più gettonato? Petrificus Totalus, per immobilizzare l'avversario.
J.K. Rowling, un passato da lettrice di lettere classiche all'università di Exeter, ha infarcito i suoi libri di allusioni e rimandi alla lingua dell'antica Roma. Gli studenti riconoscono nelle lezioni di latino le parole lette nei libri di Harry Potter, e questo risveglia la loro attenzione. E molte scuole stanno pensando di "adottare" la traduzione in latino delle avventure del maghetto. Unico problema: dopo il declino delle lingue classiche negli anni '70 e '80, oggi in America ci sono pochi insegnanti qualificati in queste materie. Urgono corsi di recupero. Magari proprio sulle versioni "classiche" di Harry Potter.

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